venerdì 11 novembre 2011

Tanto pe cantà...

Dopo essere uscito dal raccordo anulare sulla prenestina ho sbagliato strada e stavo per andare fuori Roma, me ne sono accorto da quando è comparso la segnaletica che portava a FINOCCHIO(4 km)... tornato indietro finalmente riesco a trovare i fratelli Zuccarello che mi avrebbero ospitato per la prima nottata romana prima di spostare da Livia... guardacaso a casa Zuccarello sono arrivate le salsicce Netine... gli aiuti umanitari dal sud... e così... salsicciata fu!!! Tutti sfatti e stanchi dormiamo ed io fiero di aver superato un altra forte grande prova sigaretta.
Incontro Livia a Porta Maggiore, non solo mi ospiterà nella suite presidenziale della sua casa ma mi regala pure una maglietta bellissima fatta da lei che raffigura un cantautore con cappello che cade dentro un cesso... chi sarà mai costui??
Con il parcheggio devo dire che il culo stavolta non manca, si trova sprecando diverse ore in meno di Bologna.
E finalmente siamo alla Riunione Di Condominio, il locale dove devo concertare...
...che figo... le locandine tutte fighe... tutti bravi... mi sento un demente...
Bucho, il tipo che canta prima di me è bravissimo. I Romani hanno proprio una scuola cantautorale tipica, l' ho notato ascoltando Mannarino, Manfredi ecc... costituita da 3 principali momenti:
1) Una parte allegra dove si parla d' amore con sorrisi e cinica poesia
2) Una parte sofferta dove si piange e si sta male e si beve
3) La parte finale dove si parla quasi si sempre di quanto è bella Roma e del ricordo di Roma
Sostanzialmente nel cuore del cantautorato Romano per quanto la vedo io c' è questo... che poi ogni cantautore lavora a proprio modo.Il che è molto diverso dal mio cantautorato che si divide in 3 momenti:
1) Una parte allegra dove parlo delle donne che m hanno fatto la bua e per questo mi faccio le pippe
2) Una parte allegra dove si parla dell' importanza delle pippe
3) Le pippe

Il concerto è andato bene ed ho venduto 16 dischi, ottimo...anche se...
...non sopporto suonare con una luce forte che mi abbaglia, non vedevo il pubblico
io quando suono do me stesso agli altri, gli do la mia ironia, la mia tristezza... insomma tutto
e mi piace vedere un viso che sorride ad una battuta e un occhio lucido di tenerezza, questo mi ricarica e immediatamente sul palco mi restituisce quello che sto per dare...sugh... ieri non vedevo niente...
e alla fine mi ero talmente spogliato di tutto il materiale emotivo che avevo dentro che mi sentivo triste e stanco e sono diventato il Davide dal lamento logorroico stressando la povera Livia...

...meglio se esco a prendere un caffè Romano e poi preparo una pasta rock and roll per farmi perdonare...

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